Quando avevo 16 anni ero spaventata all'idea che le persone adulte mi affidassero il compito di salvare il mondo, ergo di porre rimedio ai loro casini.
E questo mi faceva rabbia.
Lo vediamo in tutti i contesti:dall'ecologia alla giustizia.
Continuare ad affermare che le nuove generazioni ci salveranno, è reiterare quel modello di pensiero patriarcale che ci vuole noi, ormai cresciuti, rilassarti e metterci in una condizione di
stasi, adagiandoci sulle spalle di chi sta iniziando a compiere i primi passi nel mondo.
Questo atteggiamento è assolutamente deleterio e per nulla utile.
Le nuove generazioni prendono ispirazione e attingono all'alternativa anche grazie al movimento femminista che da 50 anni cerca di liberare corpi e soggettività.
Perché abbiamo così tanta paura di dare meriti all'influenza del femminismo nelle nostre vite?
Perché non possiamo semplicemente darci i meriti del nostro lavoro di decostruzione quotidiana?
A 16 anni pensavo di non avere alternativa: pensavo che mi sarei sposata e avrei fatto dei figli, pensavo che avrei dovuto essere scheletrica, pensavo che avrei dovuto essere guardata per avere
valore.
Nessuno, allora, mi aveva detto che sarei stata anche tanto ALTRO, e che quell'ALTRO avrei potuto SCEGLIERLO IO.
Ho faticato a scegliermi, ad accettarmi, perché i sensi di colpa mi attanagliavano per non essere all'altezza delle aspettative.
Il femminismo mi ha liberato dalle convenzioni patriarcali.
Pensate davvero che le parole delle nuove generazioni siano state inventate da loro?
É il lavoro di anni di decostruzioni, dibattiti e manifestazioni.
É il risultato di ciò che ascoltano e leggono sui social e nelle serie tv, che creiamo NOl.
Facciamoci una pacca sulla spalla e continuiamo a lavorare e a costruire alleanze.